IL FLAMINIO - Sommario del n°10 - Giugno 1997 Vittorino PIANCA. A Vittorio Veneto.
Arte, storia, memoria. Sintesi essenziale della storia di Ceneda e
Serravalle, confluite a formare, nel 1866, Vittorio; seguita dalla proposta
di una visita dei due centri storici, avente per obbiettivo le più importanti
opere d'arte che in essi sono conservate, come i particolari di un quadro
di cui anche la cornice - la città nel suo insieme - è ricca di significato
e di valore: storico, urbanistico, monumentale. Loredana IMPERIO. Il Castello dei Brandolini
a Cison di Valmarino. Da circa ottocento anni il Castello di Cison
domina, dall'alto della "costa ", la Valmareno. Testimone diretto di tante
piccole vicende, sullo sfondo prestigioso dei secoli della Serenissima,
il Castello ha visto passare molti protagonisti della storia di qui, da
Sofia di Colfosco a Marin Faliero, dai Caminesi ai Bra,ndolini. Dimora
di quest'ultima grande famiglia per secoli, il Castello ha legato ad essa
il proprio nome. Lo conserva, anche se la sua funzione è profondamente
mutata. Antonio GABRIELLI. 1 castagneti delle
Prealpi Trevigiane. Risorsa antica di queste terre, il castagno ha
regalato i suoi frutti e il legno dei suoi fusti a tante generazioni della
Pedemontana trevigiana. Albero ideale, capace di dare frutto e rendita
senza che nessuno si prendesse cura di lui. Ma ciò è ancora possibile
e conveniente ? Il castagno, si può coltivare e programmare ? Per ottenerne
castagne o legname da lavoro? Per la Pedemontana, in cui i castagneti,
diffusissimi in passato, hanno ancora un'estensione rilevante, la coltura
del castagno è diventato un problema. Da affrontare con lucidità. Il saggio
pone i termini della questione, dal punto di vista prevalentemente agricolo. Franco POSOCCO. Le ville venete del
territorio pedemontano della Sinistra Piave. L'autore esprime un giudizio
largamente positivo sul Catalogo e Atlante delle Ville Venete, edito recentemente
dall'Istituto Regionale per le Ville Venete, condividendo i criteri innovativi
-più larghi, ma sostanzialmente più giusti - che in esso sono adottati
per la definizione di "villa", rispetto a quelli a suo tempo usati dal
Mazzotti, lo 1,scopritore " delle ville venete, autore del primo catalogo
di esse, glorioso, ma ormai superato. Dal testo in esame si ricava un
elenco di ville censite nel territorio della Comunità Montana:, il fine
è che i "nostri comuni le proteggano e i cittadini le conservino in modo
che tutti noi (e quanti ci seguiranno) possiamo essere ancora gratificati
dalla loro bellezza". Mario ULLIANA. Il paesaggio vittoriese
negli scritti di Tito Antonio Spagnol. Personaggio un po' eccentrico
e scontroso, amante dell'avventura e giramondo impenitente, antifascista
e partigiano, giornalista e scrittore, Tito Antonio Spagnol dimostra in
tutti i suoi scritti un singolare attaccamento alla sua terra vittoriese,
che ama spesso citare, e in cui ha ambientato anche alcune sue opere narrative.
Di particolare suggestione le descrizioni del paesaggio sullo sfondo del
quale egli ha vissuto l'espe-rienza della lotta di liberazione. Il testo,
presentato al Convegno Nazionale sulla geografia della Resistenza, tenutosi
a Vittorio Veneto nel marzo 1996, illustra, alla luce delle notazioni
sul paesaggio, questo aspetto della prismatica personalità di Tito Antonio
Spagnol. Giampaolo ZAGONEL. Michele Colombo
e la sua figura di letterato, bibliofilo e poligrafò nel 250' anniversario
della nascita. Coetaneo e amico di Lorenzo Da Ponte, longevo come
lui, Michele Colombo superò di gran lunga nella fama, quando entrambi
erano in vita, l'abate cenedese. Dopo la loro morte (avvenuta nello stesso
anno: il 1838) le parti si sono rovesciate, e alla notorietà di Da Ponte,
(favorita, è ovvio, dalla sua collaborazione con Mozart) corrisponde oggi,
per Colombo, un oblio pressoché totale. Il saggio si propone, a duecentocinquant'anni
dalla nascita di Michele Colombo, di porre in qualche misura rimedio a
questa situazione sostanzialmente ingiusta. Giancarlo FOLLADOR. Contadini, vagabondi
e ladri di galline. Storie valdobbiadenesi alla fine dell'Ottocento.
Una prima indagine nel Comune di San Pietro di Barbozza. Una storia sconosciuta
di quei cosiddetti minimi che non hanno lasciato traccia di sè nei libri
della storia "grande ". Ma le loro vicende, emergenti da verbali di processi,
dai più polverosi e appartatifondidi archivio, hanno una loro dignità
umana, e ci consentono di conoscere le ragioni e le forme delle radici
delle piccole comunità. In questo caso San Pietro di Barbozza, colta nell'animato,
pittoresco quotidiano di un particolare momento (1873-1879) del secolo
scorso. Pier Paolo BRESCACIN. La Riforma Gentile
vista da un contemporaneo, Umberto Cosmo: una scuola per chi? Di Umberto
Cosmo, grande dantista e coscienza intemerata (uno dei pochi intellettuali
italiani che affrontarono a testa alta l'allontanamento dalla cattedra
per non essersi piegati al servizio del regime fascista) non è molto nota
l'attività di pubblicista sui quotidiani del tempo (in particolare La
Stampa). Il saggio tratta della polemica che Cosmo condusse, appunto,
sui giornali e del suo originale contributo di idee e di argomentazioni
nell'ambito del dibattito sorto a seguito dell'introduzione della Riforma
scolastica Gentile. Francesco ALBRIZIO. Acqua, ecologia
e Pedemontana. Tra i problemi posti dall'inquinamento - l'ineluttabile
maledizione che si accompagna alle cosiddette conquiste del progresso
- quello dell'acqua è ilpiù grave e inquietante. Elemento vitale e insostituibile,
condizione della sopravvivenza dell'umanità, l'acqua è ormai a rischio.
Partendo da alcune considerazioni generali, il saggio accenna a problemi
e difficoltà specifici, in materia di acqua potabile, della zona pedemontana. Alessandro DEL PUPPO. Storiografia
locale ottocentesca. Le polemiche di Antonio Gandin. Esame degli scritti
di Antonio Gandin, un maestro elementare di Castello Roganzuolo, poi Direttore
Didattico a San Polo di Piave, vissuto tra Ottocento e Novecento (muore
nel 1925), aventi per argomento alcune opere d'arte del Vittoriese. Gandin
polemizza con i giudizi di alcuni grandi critici. Le sue argomentazioni
sono abbastanza fragili, ma la passione è sincera, e l'arco polemico non
manca del tutto di frecce valide. Noterelle, inediti, documenti Roberto FAVERO, La preistoria a Corbanese. Giovanni PAGOTTO. Distribuzione verticale della temperatura nei laghi di Revine (TV). Fulvia DAL ZOTTO. Analisi di alcuni elementi del dialetto valdobbiadenese. Ufficio Tecnico del Servizio Forestale Regionale di Treviso. Intervento di ingegneria naturalistica nelle Prealpi Trevigiane. Jacopo BERNARDI. Scelta di lettere alla madre Caterina Soranzo (a c. di G. Carlo Follador). Rassegna Bibliografica (Aldo Toffoli) Lorenzo Da Ponte. Lettere; (Giancarlo Follador)Maria GraziaBiscaro. Lavoro e salario nellacontea di Valirnareno alla fine del XVII secolo; (Giancarlo Follador) Fulvia Dal Zotto. La Pieve della Valdobbiadene. Il Ciborio e i suoi dipinti; (Giancarlo Follador) Pietro Tessaro. La grande guerra nella nostra memoria. Immagini e ricordi della prima guerra mondiale sul massiccio del Grappa e nei territori di Alano, Quero, Segusino e Vas; (Giampaolo Zagonel) Roberto Binotto. Personaggi illustri della Marca Trevigiana. Dizionario Bio-Ilibliograrico; (Fulvia Dal Zotto) Giancarlo Follador. Caro amico porco; (Aldo Toffoli) San Pietro di Barbozza attraverso sette secoli (a.c. di G. Carlo Follador). <<< indice generale |