Notarelle, Inediti, Documenti
A CURA DELL'UFFICIO TECNICO DEL SERVIZIO FORESTALE REGIONALE
DI TREVISO
INTERVENTI DI INGEGNERIA NATURALISTICA NELLE PREALPI TRE VIGIANE
L'ambiente collinare e montano della Provincia di Treviso è per
sua natura caratterizzato da fragili equilibri.
Un insieme di condizioni climatiche e geopedologiche come la piovosità
dominante, l'escursione termica stagionale, la mancata regolazione delle
acque, il grado di erodibilità delle rocce, la giacitura a volte
accentuata, la non omogeneità della copertura arborea, conferiscono
instabilità agli assetti ecologici dei luoghi, con conseguente
destabilizzazione e degrado del territorio.
Partendo quindi dalla constatazione che l'ambiente è in ogni modo
da salvaguardare, la logica impone di agire coscientemente nei riguardi
della natura limitando, ove è possibile, l'esecuzione di opere
non in sintonia con il paesaggio.
L'esigenza di ridurre quanto più possibile l'impatto ambientale
in caso di intervento per il consolidamento di scarpate, sponde, superfici
in erosione e comunque tutto ciò che concerne la sistemazione idraulico
forestale, ha spinto sempre più gli operatori del settore ad orientarsi
verso strutture che potessero validamente competere con quelle usuali.
Da questo atteggiamento discende un interesse sempre maggiore verso l'ingegneria
naturalistica che va comunque considerata non come alternativa ai metodi
tradizionali, ma piuttosto come complemento necessario e significativo
ai modi di costruzione ingegneristici puramente tecnici.
Nell'ambito ditale concetto il Servizio Forestale Regionale di Treviso,
sensibile ai richiami di questa disciplina, da qualche anno ha cominciato
ad operare concretamente con le tecniche dell'ingegneria naturalistica
con notevole soddisfazione per i risultati ottenuti.
Esempi di quanto prima esposto possono essere verificati lungo l'asta
del Rio Cop in località Arfanta del Comune di Tarzo e lungo la
sponda del Rio Valluzzi, in Comune di Fregona.
Nel primo sito, una volta verificata la fattibilità ditali tipi
di opere in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del torrente,
al trasporto dei
155
materiali, alla portata, alla pendenza e a tutti gli altri fattori necessari
per una corretta riuscita dell'intervento, si è proceduto alla
costruzione di un adeguato numero di briglie in legname e pietrame.
Dette strutture sono state costruite mediante l'incastellatura di singoli
pali di legname tondo del diametro di 15 - 18 cm. e riempite con pietrame
di dimensione maggiore dello spazio fra un palo e l'altro.
Al fine poi di ottenere la maggiore coesione possibile tra gli elementi
formanti la briglia oltre al normale impiego di chiodi di dimensioni adeguate
sono state usate anche cambre metalliche con lo scopo di dare maggiore
aggregazione ai pali longitudinali e a quelli ortogonali ad essi.
Il rivestimento della gavetta è stato realizzato con tondelli in
legname intero del diametro di 8 - 10 cm. e disposti in senso longitudinale.
Per ritardare al massimo il processo di marcescenza sono stati usati pali
di castagno scortecciati che tra le specie arboree sono tra i più
resistenti al marciume e all'attacco degli insetti e dei funghi.
Tenuto conto che la stabilità dell'opera è direttamente
legata al corretto dimensionamento della stessa è stata tenuta
in considerazione la regola generale secondo la quale la base della struttura
deve essere larga almeno la metà dell'altezza dell'opera: B di
h.
Nel secondo sito, lungo il torrente Valluzzi in Comune di Fregona, una
situazione di costante pericolo per la presenza di una frana che interessava
un tratto della sponda destra del torrente e la strada che vi scorreva
sopra, èstata sanata con la costruzione di una scogliera di massi
ciclopici e sovrastante struttura composta da una grata a camera viva.
Si è optato per tali tipi di opere in quanto in ambienti franosi
hanno comportamento di flessibilità capace di sopportare eventuali
deformazioni senza subire danni irreparabili.
La scogliera è stata eseguita con massi ciclopici non inferiori
a mc. 0,600 con lo scopo di fermare il movimento di terreno in atto e
nel contempo difendere la sponda del torrente dalla violenza delle acque.
I massi che formano la base sono stati legati tra loro nel senso longitudinale,
ad ogni masso è stato fissato, con malta antiritiro, uno spezzone
di acciaio con asola attraverso la quale è stata fatta passare
la corda che terrà legati i massi.
La corda è stata fissata a pali d'acciaio infissi nell'alveo a
distanza e a profondità adeguate.
Sulla scogliera, che in questo caso ha avuto anche funzione di base
156
Costruzione di briglia in legno a pietre lungo l'asta del
rio Copin Comune di tarzo
Grata a camera viva in fase di realizzazione
per la sistamazione della pendice del torrente Valluzzi
nel Comune di Fregona; sotto, la stessa pendice 5 mesi dopo
d'appoggio, è stata poi costruita una grata a camere
con lo scopo di creare le condizioni necessarie alla stabilizzazione del
terreno e della sua copertura arborea.
Per la formazione delle camere sono stati appoggiati sul pendio già
predisposto dei tronchi del diametro di 15 - 18 cm. nel senso verticale
(pali portanti) e tronchi di diametro leggermente inferiore nel senso
orizzontale in modo da formare appunto una grata con spazi regolari non
inferiori a m. i
xl.
I pali formanti la grata sono stati fissati con chiodi e cambre metalliche
e l'intero reticolo sostenuto da pali conficcati nel terreno.
La struttura è stata poi riempita di terreno e si è provveduto
alla messa a dimora di talee atte a consolidare la struttura stessa.
A distanza di poco più di un anno dagli interventi descritti le
situazioni d'instabilità e pericolo sono state sicuramente superate
poichè allo stato attuale nel Rio Cop in Comune di Tarzo, in seguito
alla costruzione delle briglie è venuta a crearsi quella "pendenza
di compensazione" necessaria a garantire la condizione definitiva
alla quale tendono naturalmente i torrenti nel corso di moltissimi anni,
con l'evidente vantaggio di un impatto ambientale pressochè nullo
per la presenza di briglie in legno e pietrame in sostituzione di quelle
in cemento.
Anche nel torrente Valluzzi nel Comune di Fregona, le soluzioni adottate
hanno risposto molto positivamente. Infatti la costruzione della grata
a camera viva, oltre a trattenere il terreno, dopo l'attecchimento delle
talee ha notevolmente rafforzato, con le radici delle piante, la parte
di sponda oggetto dell'intervento con il vantaggio di un felice inserimento
della struttura nel paesaggio.
Naturalmente, a parte la descrizione dei lavori eseguiti e senza nulla
togliere alle opere di tipo tradizionale, in determinate circostanze e
condizioni è certamente da privilegiare l'uso di strutture eseguite
con i metodi dell'ingegneria naturalistica in quanto più adatte,
per le loro caratteristiche, a sopportare le sollecitazioni cui sono sottoposte
e di conseguenza più idonee ad adattarsi via a nuove situazioni
con minor perdita di stabilità e funzionalità.
Inoltre si mette in evidenza anche che le strutture in materiali naturali,
oltre a rispondere a parametri di contenimento di una certa valenza, possono
essere inserite nel paesaggio mitigando al massimo l'impatto con l'ambiente
circostante, sia a livello estetico-paesaggistico, sia a livello naturalistico.
<<<
indice generale |