IL FLAMINIO - Sommario del n°1 - Dicembre 1979
Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi
Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane

Presentazione Mauro LUCCO, Nicolò Bambini a Ceneda. L'attribuzione del ciclo di affreschi della Chiesa di S. Maria Maggiore, annessa al Collegio "San Giuseppe " di Ceneda (Vittorio Veneto), a Nicolo Bambini ha tutto il valore ed il sapore di una scoperta appassionante per gli studiosi dell'arte veneta del Sei-Settecento. Finora attribuito alla scuola di Sebastiano Ricci, bellunese, il ciclo pittorico si colloca nell'ultimo decennio del Seicento ed il suo studio comporta un ripensamento della cultura veneta di fine Seicento e una ricollocazione del Bambini, più attuale, fra gli altri grandi comprimari del gusto veneziano.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 6)

Renata DEL SAL, Una data controversa: 29 o 30 ottobre 1918 l'entrata delle truppe italiane in Vittorio Veneto? Attraverso la testimonianza di cittadini vittoriesi e dei diari storici dei reparti militari interessati, l'A. intende definitivamente chiarire i dubbi e le inesattezze storiche, sorte da imprecisioni persino in pubblicazioni dell'Ufficio Storico dell'Esercito, circa il giorno esatto dell'entrata delle truppe italiane in Vittorio Veneto, cioè circa la data esatta in cui poteva dirsi concluso il piano strategico dell'esercito italiano mirante a spaccare in due il fronte austroungarico, sostanza di quella che poi sarà definita la "Battaglia di Vittorio Veneto", conclusione della Guerra Mondiale 1915-18.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 19)

Aldo TOFFOLI, Il ritorno di Lorenzo da Ponte a Ceneda nel 1798. Il tema del ritorno in patria, alla propria casa, è uno dei più frequenti nella letteratura d'ogni tempo ed ha prodotto spesso pagine di autentico valore universale. Ma il ritomo di Lorenzo Da Ponte alla sua casa patema, rievocato nelle sue "Memorie " nelle pagine che qui si possono rileggere, assume anche un altro sapore, più caratteristico, perche la sua patria è Ceneda, una Ceneda di fine Settecento intenta a rimarginare le ferite del passaggio degli eserciti napoleonici. E sempre queste pagine forse ci possono svelare anche quale fosse la casa sulla piazza ove vivevano ancora il vecchio padre e le giovani sorelle di Lorenzo e dove confluiscono gli amici cenedesi la festa del ritomo.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 30)

Carmelo SORGE, Vittorino PIANCA, II poemetto "De Thermis Cenetensibus" di Giovanni Stefani. E' un carme latino di un medico umanista Cenedese tradotto da Carmelo con note di Vittorino Pianca. Prodotto tìpico, in esametri eroici, di una cultura umanistica tardorinascimentale che già festeggia l'accademismo barocco, è nonostante tutto una elegante esercitazione ("lusimus" scrive l'A.), un'invenzione poetica sulle origini delle acque minerali di Salsa (Vittorio Veneto) miticamente fluenti dalle lacrime della ninfa Licia che inconsolabile piange la perdita del pastore Tireno, suo fido amico.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 45)

Guido SINOPOLI, II ricordo dello scultore Marco Casagrande (1804-1880) riemerge negli studi italo-ungheresi. Ricorre il 5 febbraio del prossimo anno il primo centenario della morte di questo artista nato a Campea di Miane e morto a Cison di Valmarino. Eccellente artista del neoclassicismo italiano dell' Ottocento, questo scultore lasciò le sue migliori opere ad Eger ed Estzergom in Ungheria dove visse il suo periodo artisticamente più fecondo. L' articolo ne traccia la biografia ed accenna agli studi in atto per una riscoperta complessiva della sua opera che dovrebbe avvenire in occasione delle iniziative in programma per il prossimo anno.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 55)

Vincenzo RUZZA, La ferrovia Conegliano-Vittorio Veneto (1879-1979)
. Nel ricordare quest'anno i cento anni di vita del tronco ferroviario Conegliano-Vittorio, l'autore rievoca gli avvenimenti che hanno promosso e determinato tale realizzazione la quale avrebbe dovuto essere - nelle intenzioni di allora - il primo tratto di un'importante linea ferroviaria intemazionale da Conegliano per Vittorio e il Cadere fino a Dobbiaco. Alla ricostruzione degli avvenimenti vittoriesi, fatta sulla scorta degli atti d'archivio e delle pubblicazioni a stampa, fa seguito un breve cenno sugli influssi che la ferrovia ha esercitato sulla vita economica di Vittorio Veneto.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 61)

Anna BARBANTINI, Un pluteo simbolico nel Museo del Cenedese. E' un nuovo tentativo di inquadrare storicamente ed artisticamente un bassorilievo, scolpito su ambo i lati, conservato nel Museo del Cenedese di Serravalle. Attribuito finora genericamente ad una chiesa paleo-cristiana vittoriose, trova collocazione, secondo l'A., nella Koinè artistica e culturale altoadriatica da cui sembra discendere l'impostazione simbolica. Preziosa testimonianza di intensi rapporti culturali che gettano nuova luce sulla realtà storica locale.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 73)


Inediti e documenti

Luciano CECCHINEL, Gabriella DA RUI, Stefania FAVA, Giovanni TONON, La raccolta inedita di tradizioni popolari vittoriosi di Luigi Marson (1856-1914). A cura di un gruppo di giovani studiosi inizia, con un profilo bibliografico dell'A., la pubblicazione degli inediti conservati presso la Biblioteca Civica di Vittorio Veneto del Dott. Luigi Marson. Questo studioso è abbastanza noto ai cultori della materia e occasionalmente pubblicò, a suo tempo, vari testi di tradizioni popolari raccolti nel vittoriese negli ultimi decenni dell'Ottocento, ma il corpus più cospicuo giace ancora inedito. Nei prossimi numeri saranno pubblicati, volta per volta, alcuni inediti fino a giungere alla pubblicazione dell'intero corpus. Attualmente anche il CNR ha in preparazione la pubblicazione di alcuni di questi testi.
(Il Flaminio, 1, 1979, p. 80)


Graffiate

Scrivere di storia (pag. 87)


Rassegna Bibliografica

G. Nangeroni) A. De Nardi, II Cansiglio Cavallo. Lineamenti geologici e morfologici;
(P. F . Comis) Casagrande E., Ciciliot A., Fontebasso M., La Musica nel Cenedese (ricerche storiche, e. note musicologiche dal 1300 al 1900);
(A: De Nardi) Bechevolo R., Sartori B., Ceneda: la Cattedrale e i suoi vecchi Oratori ;
(G. Cenedese) Baseotto M., Il tempo delle sonagliere;
(C. De Stefani) Sartori B., Castel Roganzuolo, Storia di un'antica Pieve;
(V. Pianca) G. Cecchinel, Ricordi di vita partigiana nella Brigata "Piave" e contributo alla resistenza del paese di Lago.

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