Il 'pons Liquentiae'.
In epoca tardo romana viene nominato in una 'novella' del Codice Teodosiano
il restauro sotto Valentiniano e Valente del pons Liquentiae(134). Quale
fosse questo ponte non è indicato; potrebbe essere un ponte dell'Annia,
o uno della Postumia presso Settimo-Portobuffolè. In epoca longobarda
viene documentato dalle fonti un ponte lungo il percorso della "Postumia
Alta" presso la selva di Cavolano (Sacile). Vicino a questo ponte,
secondo Paolo Diacono, ' ad pontem Liquentiaefluminis, (...) in silvam
quae Capulanus dicitur latens '(135) il duca longobardo Alahis in lotta
contro il re Cunincpert, si era nascosto per intercettare i Foroiuliani
che transitavano alla spicciolata lungo la Postojma de Campo Mollo.
Il ponte risultava nel basso Medioevo protetto da castelli sulle due sponde:
'... de Castris Cavolani. unum quorum est ab hac parte Liquentie versus
Civitatem Tarvisii, et aliud est ultra Liquentiam, versus Forum Julii
(..)'.Questa documentazione di due castelli medievali a protezione del
ponte di Cavolano, e la vicinanza alle canabae di Caneva, fanno pensare
alla straordinaria coincidenza con l'ipotesi riguardante le lamine geometriche
votive, dette anche "a castello", delfanum di Villa di Villa,
di mille e più anni prima, già identificate come ponte munito
a due fornici, a cavallo di due corsi d' acqua(136).
Non si conosce se il ponte sul Livenza venne fatto effettivamente abbattere
nel Medioevo dal patriarca di Aquileia, che pur aveva ricevuto il beneplacito
dall'imperatore Federico I 37
134) Cod.Theod., XI, 10, 2; in BELLIS E., 1978, Oderzo,
p.140, nota 74.
135) P.D., H.L., V, 39.
136) ARNOSTI G., 1990, Il nume tutelare, cit.
137) VERCI G.B., vol.lI, doc. n.CXXIV, a.1262, p.6O: riguarda la vendita
dei castelli di
Cavolano fatta da Biachino da Camino. Vedi poi il doc. n.LXXXVI, del 1242,
(ID., p.9), con
cui l'Imperatore Federico TI concedeva di abbattere i ponti sul Livenza:
'..quod dilecto
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