Rassegna Bibliografica
NAZZARENO MENEGHETTI,
Memorie 1884-1920, acuradiNerina
Meneghetti, Grafiche Antiga,
Cornuda 1994, pp. 240.
Dopo anni di inquietante sonno, a partire dal 1951, vedono
finalmentele stampe le memorie del professor Nazzareno Meneghetti di ancora
felice memoria. Il merito va alla figlia Nerina, la quale è riuscita
a ritrova-le nella casa della sorella in Conegliano, conservate in una
cassettina militare, insieme ad altri manoscritti.
E un racconto nella prima parte travolgente, soprattutto quello degli
studi in Seminario; un momento difficile dell'infanzia nel tormento di
farsi prete o scegliere un'altra strada. Scrive Meneghetti: "Mi vedo
in San Clemente, solo, in un giorno luminoso (non potevo aver più
di cinque anni) e mi domando: "che c'è sopra il sole?. Le
stelle. E sopra le stelle? Altre stelle. E sopra queste? Altre ancora.
E sopra? Dio. Così arrivai ancor bambino, da me, all'idea di Dio,
mentre nelle immagini chiesastiche avevo visto una figura umana con una
lunga barba bianca e la testa chiusa in un triangolo".
E dall'esperienza seminariale a quella di studente in Bologna è
tutto un vortice di voler vivere, conoscere, studiare gli altri e soprattutto
sè stesso. E poi lo stretto legame con Giovanni Pascoli ed un folto
gruppo di amici che riuscivano a condividere le sue ansie e le speranze.
Da non dimenticare è pure la sua esperienza veneziana: "A
Venezia restammo così immersi in un mare di sogno finchè
ebbi denari in tasca".
Infine la guerra ed il vorticoso correre sui vari fronti, prima in Cadore,
poi sull'Isonzo, in Albania e sul Grappa.
Quello di Meneghetti è un diario-memoria che si legge tutto d'un
fiato, tanto l'autore sa trascinare il lettore. Sembra abbia scritto veramente
con l'intento che, un giorno, questo lavoro non dovesse rimanere chiuso
in un cassetto.
Giancarlo Follador
<<<
indice generale |