Rassegna Bibliografica
GIORGIO MIES, Arte e artisti di Cappella Maggiore, Susegana,
1995.
Il volume che Giorgio Mies ha voluto dedicare alle numerose
opere d'arte conservate a Cappella Maggiore si pone ancora una volta come
un ulteriore contributo scientifico alla conoscenza e valorizzazione del
patrimonio artistico del territorio trevigiano.
Questa pubblicazione, come tutti gli studi dello stesso autore, costituisce
un valido strumento sia per chi vuole prendere coscienza ditale patrimonio,
sia per chi ditale patrimonio ha la responsabilità della tutela
e della conservazione.
La ricerca nasce da una accurata lettura e interpretazione delle fonti
d'archivio. Queste sono costituite sia dalle carte conservate nei singoli
edifici religiosi, sia da quelle presenti negli archivi della Curia Vescovile,
le Visite Pastorali, la cui lettura si rivela sempre più utile
strumento per la conoscenza del patrimonio artistico del territorio.
Il volume prende in rassegna tutti gli edifici religiosi del Comune di
Cappella Maggiore.
Tra le opere d'arte segnalate èopportuno sottolineare l'importanza
che assume nella zona la produzione scultorea tra la fine del XVII e i
primi decenni del XVIII secolo. Questa si concentra su due figure di artisti:
al primo Antonio Pigatti, che può essere considerato l'erede della
nota famiglia cenedese dei Ghirlanduzzi, èattribuita dal Mies l'esecuzione
del grande altare ligneo dorato e delle tre sculture conservate nella
parrocchiale, mentre ad Antonio Minotto le fonti d'archivio documentano
l'esecuzione di numerose opere scultoree in marmo.
Fra le novità attributive che il volume propone vi è quella
di inserire nel catalogo di Antonio Lazzarini (Belluno 1672-1732) il dipinto
conservato ora nella parrocchiale ma proveniente dalla chiesa della Mattarella,
raffigurante la SS. Trinità tra le sante Lucia e Giuliana. Anche
in questo caso la lettura dei documenti ha consentito la precisa interpretazione
iconografica del dipinto, sopratutto per quanto riguarda la santa Giuliana.
La tela tradizionalmente attribuita a Silvestro Arnosti viene dal Mies
rimandata al Lazzarini, la cui presenza è ampiamente documentata
nel territorio circostante Cappella Maggiore nei primi decenni del secolo
XVIII.
Un attento e particolare studio èdedicato "al capolavoro artistico"
che ha reso noto il paese nella storia dell'arte veneta: gli affreschi
della chiesa della Trinità detta la Mattarella. All'importante
ciclo pittorico (sec. XIV-XV) Mies dedica un'accurata analisi cronologica,
iconografica, stilistica. Ne emerge la puntualizzazione di due personalità
artistiche: Antonello da Serravalle e Antonio Zago.
Anche le chiese del territorio sono analizzate nella consistenza del loro
patrimonio artistico: per Anzano particolare importanza ha la segnalazione
della pala di Francesco da Milano, Madonna con Bambino e i Santi Rocco,
Sebastiano e Tiziano.
Chiude il volume un'interessante rassegna di artisti che sono nati a Cappella
Maggiore. Tra questi Luigi Cillo, nato nel 1920 e gli scultori Giuseppe
Garbellotto (1896-1925), Antonio Furlan (1913-1980), Mario dal Fabbro
(1913-1990).
Gabriella Deifini Filippi
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