ELISA DAL COL
BELLE, INSELVATICHITE E SEMPRE... IMPAZIENTI!
Un breve itinerario romantico nella città di Vittorio
Veneto, in quel di Serravalle, ci fa percorrere una piccola strada bianca
parallela alla circonvallazione, nel tratto - ponte sul Fiume Meschio
agli Italcementi e ponte al Foro Boario -.
È via Antonello da Serravalle, che si allunga sulla sponda destra
del fiume Meschio, un po' più bassa rispetto alla sponda opposta
ove ha sede la statale a traffico intenso.
Percorrendo la viuzza pedonale, si ha la sensazione di essere entrati
in un mondo diverso dal circostante: l'ininterrotto mormorio dell'acqua
veloce è un canto che allontana, più del reale, il mondo
della fretta; qualche verso d'uccello rende l'illusione più perfetta.
Una verde tenda di pioppi ed una lingua esigua di prato fanno da riparo
in direzione del traffico, mentre dall'altra parte vecchi muretti lasciano
immaginare "broli" segreti. Quando il muro di cinta si abbassa
e si fa più elegante, appare la visione dello splendido giardino
Lucheschi, ben curato, ricco d'alberi e di delicate e sempre rinnovate
fioriture. Un ponticello verso il Meschio completa questa visione arcadica.
Ma, per chi percorre l'itinerario con sensi particolarmente attenti o
più sensibili, vengono riservate altre sorprese. Talvolta, in estate,
col favore della brezza, assieme al mormorio dell'acqua, celebrata già
dal concittadino M.A. Flaminio in armoniosi versi, si può percepire
anche un profumo dolce che si solleva da alcune piante erbacee, innalzatesi
a gruppi dalla sponda più prossima all'acqua, con steli verde-rossastri
che raggiungono anche i due
ELISA DAL COL. Laureata in Scienze Naturali, insegnante.
Collaboratrice presso il Gruppo di Geobotanica dellUniversità di
Padova. Coopera nella realizzazione e mantenimento del Giardino Alpino
del Cansiglio "Giangio Lorenzoni".
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metri, coronati in alto da rosei fiori, un po' buffi nell'aspetto della
corolla (A), in certo qual modo complicata. E l'Impatiens glandulifera
Royle, un tempo chiamata Impatiens roylei Walpers, proveniente dall'Himalaya,
coltivata, maggiormente un tempo, nei giardini dell'Europa, e sfuggita
qua e là alla coltura, riuscendo talvolta a spontaneizzarsi o naturalizzarsi
addirittura (B).
Questa Impatiens è pianta annuale con stelo robusto, nodoso, con
foglie opposte o verticillate a tre, lanceolato - appuntite, dentate,
con ghiandole odorose (da cui il nome della specie) poste ai denti inferiori
e sul picciolo.
In Germania ed Austria veniva un tempo coltivata in pieno campo per le
sue proprietà mellifere.
La specie deve il suo nome generico "Impatiens" ai suoi frutti,
capsule allungate, verdastre, elastiche e a più semi, che esplodono,
a maturità, appena vengono sfiorate, proiettando lontano i semi.
Numerose sono le specie di Impatiens, ma solamente una è spontanea
in Europa: Impatiens noli-tangere, dai fiori gialli, che vive nei boschi
di latifoglie, abbondante, ad esempio, nelle faggete del Cansiglio.
Molte altre vengono invece coltivate nei giardini: I. balsamina, proveniente
dall'India, e meglio conosciuta come "Begliuomini"; I. holstii,
dell'Africa, che è chiamata comunemente "Fior di vetro".
Ritornando all'ospite delle sponde del Meschio, si precisa che oltre che
nella via precedentemente descritta, è stata ritrovata all'altezza
della chiusa per il Lanificio Bottoli (C), e vicino al ponte presso l'ex
mulino Bruni in località Meschio(1).
Dagli autori è stata poi rinvenuta in altre località venete:
è tuttora coltivata in giardini a Tambre d'Alpago, a Cibiana ed
a Selva di Cadore, mentre spontaneizzata è stata osservata lungo
la strada tra Valle di Cadore e Cortina d'Ampezzo e lungo un torrentello
a Brusadaz di Zoldo.
In tutta la letteratura specializzata erano citate, per l'Italia, soltanto
le località Val d'Ossola, in Piemonte, e Lombardia. Nella "Flora
d'Italia", Vol. 2° di Sandro Pignatti - Ed. Edagricole 1982,
la specie non è indicata affatto per il Veneto. I ritrovamenti
fatti dagli autori ampliano così l'areale italiano della specie
come naturalizzata.
Serravalle, sponda del fiume meschio;
alla sommità della "riva dei mulini" una bella fioritura
dell'Impatiens.
NOTA
1) Come si sarà potuto intuire, la specie descritta
predilige luoghi umidi, ricchi d'acqua, ombrosi ma anche solatii, talvolta
su terreni ruderali. Per meglio illustrare l'habitat di questa erbacea,
qui di seguito vengono riportate in elenco e suddivise per località,
le specie accompagnatrici.
Rilievi del 16.08.93.
1) Vittorio Veneto, lungo il fiume Meschio, isola Lucheschi (m. 130 s.1.m.)
a) Lungo la scarpata verso l'acqua, nelle parti alte:
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- Alnus glutinosa (L.) Gaertner, Samhucus nigra L., Robinia pseudoacacia
L. (rinnovazione),
Eupatorium cannabinum L., Epilohium hirsutum L., Artemisia vulgaris L.,
Rubus caesius L.,
Humulus lupulus L., Calystegia sepium (L.) R. Br., Clematis vitalba L.,
Mentha longifolia
(L.) Hudson.
b) Lungo il bordo d'acqua:
- Petasites a/bus (L.) Gaertner, Phytolacca americana L., Cardamine sp..
c) Nell'acqua:
- Myriophyllum sp..
2) Fino al 1991 presente vicino alla chiusa per il lanificio Bottoli (m.
139 s.l.m.)
3) Passerella sul fiume Meschio, tra via Lungo Meschio e via dei Corder
(m. 125 s.l.m.)
a) Vegetazione ripale:
- Poligomum hydropiper L., Mentha aquatica L., Artemisia veriotorum L.,
Rubus caesius L.,
Urtica dioica L., Salix alba L., Clematis vitalba L.,
Calystegia sepium (L.) R. Br., Petasites
a/bus L., Humulus lupulus L., Sambucus nigra L., Epilohium hirsutum L.,
Ca/ama grostis
pseudophragmites (Haller) Koeler., Sorghum halepense (L.) Pers.
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