GIANCARLO FOLLADOR
MALGHE E PASCOLI COMUNALI DI SEGUSINO, VALDOBBIADENE E SAN
PIETRO DI BARBOZZA NELLA PRIMA METÀ DELL'800. UN CONTRATTO DI AFFITTANZA
Se la caduta della Repubblica Veneta ha rappresentato per un ventennio
un evento traumatico per il crollo delle antiche istituzioni, non lo è
stato da meno per quanto riguarda la conservazione del patrimonio delle
Regole: boschi, pascoli alti e bassi situati in montagna o lungo il Piave
ed usufruiti dalle intere comunità.
Il salto politico della gestione di questi beni dalla Regola, assemblea
dei capifamiglia, ad un organo costituito per legge, Municipalità,
ha intaccato anche in modo traumatico una gestione del territorio comune.
Finite le pretese dei villici di pascolare, finiti i diritti di legnatico,
finite le possibilità di partecipare alla gestione, il tutto è
caduto nelle maglie di una ferrea burocrazia nella quale poteva penetrare
solo il più forte.
E così le "Comuni", bisognose di denaro, mettono in affittanza
i beni collettivi, vendono, spesso lasciando cadere nel depauperamento
quelle proprietà che anni prima erano considerate fondamentali
per la sopravvivenza dei comunisti.
La montagna viene messa all'asta. Nel caso di Segusino, siamo nel 1821,
per un novennio. Essa è stata divisa in quattro parti: Cesegn,
Gollo, Scaletta, Pian de Vidin.
Questi i confini: "Cesegn a mattina e mezzodì Comune di Valdobbiadene,
a sera la Vai mediante il trozzo, parte il prà dell'Anime e parte
il muro del monte Zogo ed a monte la porzione di montagna denominata Gollo".
Gollo: "a mattina la porzione denominata Scaletta, a mezzodì
le prese del monte Zogo, a sera il Comune di Vas ed a monte i signori
conti Cesana".
GIANCARLO FOLLADOR. Laureato in lettere, giornalista pubblicista,
insegnante, autore di numerose pubblicazioni su temi storici interessanti
prevalentemente il trevigiano, curatore e coordinatore di importanti testi
di storia locale.
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Scaletta: "a mattina il Comune di Valdobbiadene, a mezzodì
il trozzo, a sera la Val e a monte i conti Cesana".
Pian di Vidin: "a mattina i conti Cesana, a mezzodì l'Ospitale
di Valdobbiadene, a sera il Comune di Valdobbiadene ed a monte la Val".
Chi vince l'incanto delle seguenti ripartizioni è obbligato a versare,
oltre al canone pattuito con la Municipalità, anche alla Fabbriceria
della chiesa di Segusino una certa quantità di olio per l'illuminazione
del Santissimo e di "perfetta qualità".
Colui che detiene la malga Cesegn "sarà obbligato a somministrarlo
alla detta fabbriceria coll'ultimo del mese di marzo, quel di Gollo coll'ultimo
del mese di giugno, quel di Scaletta coll'ultimo del mese di settembre,
quel di Pian di Vidin coll'ultimo del mese di dicembre".
Inoltre, l'articolo otto così recita: "Ad ogni richiesta dei
comunisti, il deliberatario sarà obbligato di somministrare, avendone,
la quantità di butirro ricercata, sempre però che la dimanda
si estenda ad un pane intero. Il prezzo del detto butirro sarà
quello medesimo per cui vien venduto ai mercati".
Al conduttore è fatto obbligo di "tutelare i confini",
di migliorare i casoni, i terreni di pascolo, di pulire le pose e di "rimuovere
qualunque abuso che s'introducesse dagli estranei".
È severamente vietato caricare la malga di capre, perchè
considerate "infette ai terreni".
"Sarà pure obbligato di non servirsi di legna, trane per quell'uso
che si rende strettamente necessario al semplice bisogno del fuoco e per
le palificate occorrenti alla propria difesa". Ogni trasgressione
sarà punita.
Per ultimo l'articolo 18 del capitolato pone fine ad una disputa: "Siccome
in addietro furonci varie contestazioni per i pascoli tra la frazione
di Gollo e quella di Forcella, così a togliere qualunque contrasto
avvenire, si aggiunge pro patto espresso, che i cinque campi di terra
della frazione di Gollo che confinano con la Forcella abbiano ad essere
d'uso promiscuo degli animali di ambedue le frazioni"(1).
Il 14 agosto 1821 è la volta dell'affittanza per nove anni del
monte di Sovignana di proprietà dei Comuni di Valdobbiadene e San
Pietro di Barbozza.
La montagna in questione comprende le seguenti località: Cesegn
di Sopra, Cesegn di Sotto, Cason Novi, Fossazza, Col Toront di Sotto,
Col Toront di Sopra, Barbaria, Faè o Zimion, Scaletta, Forcella
di Sotto, Forcella di Sopra, Vai di Maria, Lavel.
Il monte è compreso nei seguenti confini: a mattina la Congregazione
di Carità di Valdobbiadene ed il signor Principe Andrea Erizzo,
a mezzodì le Pianezze e le Prese del Comune di Valdobbiadene e
di Segusino, a settentrione "da molti particolari". I campi
trevigiani sono 1700.
L'affittanza viene concessa per il solo uso del pascolo delle erbe con
22
bestiame ad esclusione delle capre. Il pascolo è consentito fino
alla distanza di 200 tavole da ogni lato delle casere.
La corresponsione dell'affitto è fissata in due rate uguali da
estinguersi entro il 22 febbraio, la prima entro il mese di settembre,
la seconda "in moneta sonante a corso di tariffa e due terzi in moneta
fina ed uno erosa".
Ed in merito l'articolo 11 così recita: "Durante la locazione
nessuna dubbiezza, questione o emergenza, potrà ritardare i convenuti
pagamenti, di modochè mancandosi o dilazionandosi per parte dei
conduttori il pagamento dei fitti, si assoggettano tanto i conduttori
stessi, quanto i loro fideiussori all'escussione privilegiata coi metodi
portati dalla Sovrana Patente 18 aprile 1816 e col risarcimento di tutte
le spese che a tal uopo dovessero incontrare le Comuni, al qual effetto,
sia gli affittuari, che il pieggio dovranno eleggere il loro domicilio
legale in uno dei Comuni del Distretto di Valdobbiadene per l'intimazione
e comunicazione di tutti quegli atti che occorressero".
I conduttori sono obbligati a servirsi della legna solo per lo stretto
necessario "al semplice bisogno del fuoco e per le palificate necessarie
alla propria difesa" e a non apportare nessuna modifica ai fondi
affittati.
Gli animali sono fissati dalla perizia dell'agrimensore Vicentini e cioè:
Frazione |
Vacche
|
Pecore
|
Casoni
|
Casonili
|
Molte
formaggio
pecorino in lib.
|
Cesegn di Sopra |
38
|
-
|
2
|
1
|
36
|
Cesegn di Sotto |
16
|
-
|
1
|
1
|
16
|
Casoni Novi |
25
|
-
|
1
|
1
|
23
|
Fossazza |
28
|
-
|
1
|
1
|
26,8
|
FaèoZimion |
20
|
-
|
-
|
-
|
18
|
Col Toront di Sotto |
28
|
-
|
1
|
1
|
25,9
|
Col Toront di Sopra |
18
|
-
|
1
|
1
|
17
|
Barbaria |
58
|
-
|
-
|
-
|
53
|
Scaletta |
50
|
-
|
1
|
1
|
46,6
|
Forcella di Sotto |
15
|
-
|
1
|
1
|
60,24
|
Forcella di Sopra |
22
|
-
|
1
|
1
|
14
|
Vai di Maria |
10
|
-
|
1
|
1
|
16
|
Lavel |
22
|
450
|
-
|
-
|
102
|
Totale |
350
|
450
|
11
|
10
|
400(2)
|
Circa la monticazione certi articoli sono simili a Segusino
(il Commissario Direttuale è lo stesso), mentre il 24 in merito
al burro così recita: "Per facilitare agli abitanti dei Comuni
l'acquisto del butirro viene prescritto ai conduttori di tradurre sul
mercato di Valdobbiadene del lunedì libbre 25 di butirro, cominciando
dall'8 di giugno, fino al giorno otto di settembre. Per23
ciò eseguire si stabilisce quanto segue: cioè che nella
prima settimana abbia a tradurre la detta quantità di butirro il
deliberatario della frazione di Val di Maria, nella seconda quello della
frazione di Forcella di Sotto, nella terza quello della frazione di Col
Toront di Sotto, nella quarta quello della frazione di Cesegn di Sotto,
nella quinta quello della frazione di Forcella di Sopra, nella sesta quello
della frazione di Casoni Novi, nella settima quello della frazione di
Lavel, nella ottava quello della frazione di Faè o Zimion, nella
nona quello della frazione di Fossazza, nella decima quello della frazione
di Col Toront di Sotto, nell'undecima quello di Cesegn di Sopra, nella
duodecima quello di Barbaria e nell'ultima quello di Scaletta".
Infine tutti quei conduttori che ammetteranno al pascolo più animali
di quelli consentiti dal capitolato saranno, la prima volta multati di
lire 10 italiane e la seconda di 15.
Una ventina d'anni dopo, e precisamente lo si scopre in altri documenti
del 25 aprile 1853, lo spirito non è per nulla mutato.
Ma muterà verso la fine del secolo nel momento in cui tanta parte
della montagna sarà resa in lotti e venduta ai privati.
NOTE
I) Archivio di Stato Treviso, Commissariato Distrettuale
di Valdobbiadene, b. 19, Beni comunali Segusino, ff. n.n.
Interessante è riportare la stima delle costruzioni esistenti all'interno
delle malghe:
Stima e bilancio dei casoni posti
nel monte Forcella |
lire Italiane
|
Casera di muro coperta a copp |
1050,00
|
Pendana di legno coperta di brocchi e
paglia |
50,00
|
Casone di latte coperto di paglia |
40,00
|
Passi n. 6 di muro e pietra secca che
circonda la mandria |
7,50
|
Totale
|
1147,50
|
Stima e bilancio dei casoni
in pian di Vai di Maria |
lire Italiane
|
Casello da fuoco di muro coperto
a coppi |
125,00
|
Casone da formaggio di legno
coperto a paglia |
5,00
|
Casone da latte di legno coperto
a paglia |
42,50
|
Pendana di legno coperta di
paglia, circondata da muro e pietra secca |
125,00
|
Totale
|
297,50
|
Stima e bilancio dei casoni posti
sui monte Scaletta |
lire Italiane
|
Casone da fuoco costruito di muro a pietra
secca coperto di tavole di albero |
125,00
|
Casone da formaggio di legno, coperto
di paglia |
25,00
|
Casone da latte di muro a pietra secca
e coperto a paglia |
42,00
|
Passi numero 8 di muro a pietra secca
che circonda la fossa |
8,00
|
Totale
|
200,00
|
24
Stima e bilancio dei casoni posti
sul monte Goilo |
lire Italiane
|
Casone da fuoco di muro e pietra secca,
in parte coperto
di tavole ed in parte di paglia |
,00
|
Casone da formaggio, costruito come sopra |
,00
|
Casone da latte, costruito come sopra |
,00
|
Totale
|
,00
|
Stima e bilancio dei casoni posti
sul monte pian de Vidin |
lire Italiane
|
Casone da fuoco e da formaggio costruti
di uro a pietra secca e coperti di brocchi |
65,00
|
Casone da latte costruito come sopra
e coperto di paglia |
97,50
|
Pendana piccola di legno, coperta di
brocchi e diroccata |
4,00
|
Totale
|
180,00
|
Stima e biiancio dei casoni posti
sul monte col di Contessa |
lire Italiane
|
Legname dei tre casoni scoperti e diroccati
|
5,00
|
Stima e bilancio dei casoni posti sul
monte alla corte |
10,00
|
Casone da fuoco, di muro a pietra secca,
coperto di brocchi |
15,00
|
Casone da formaggio costruito e coperto
come sopra |
|
Casone da latte di legno, coperto di
paglia e piccola penndana coperta di brocchi |
35,00
|
Totale
|
65,00
|
In Valdobbiadene li 3, tre novembre 1821, mille ottocento
ventuno.
Gianfranco Vicentini, pubblico perito-agrimensore, eletto per parte della
Comunità di Segusino.
Domenico Giotto per nome e commissione di Carlo Stramare eletto per parte
della Comunità di Segusino il quale non sapendo scrivere forma
il seguente segno di croce +. Domenico Giotto per nome e commissione di
Angelo Brunoro del fu Giuseppe eletto perparte delli conduttori signor
Bortolo Geronazzo e consorti il quale per non saper scrivere forma il
seguente segno di croce + costituendomi testimonia di ambedue le premesse
croci.
+ croce di Giovanni Coppe, deliberatario. Antonio Bena, deliberatario.
Bortolo Geronazzo, deliberatario. Pietro Tovena, deliberatario.
DEPUTATI
Matteo Coppe.
Giambattista Minute.
Giobatta Menegol, téstimonio
Andrea Garzotto, testimonio
Dall'Orto, commissario distrettuale.
2) A.S.T., Commissariato Distrettuale Valdobbiadene, n.
9, Beni comunali, ff. n.n.
Le molte del formaggio pecorino vanno per Cesegn di Sopra, di Sotto e
Casoni Novi a Francesco Reghini e fratelli quondam Bartolomeo; per Fossazza
e Faè o Zimion al Prebendato di santa Agata di Colderove; per Col
Toront di Sotto e Sopra e Barbaria ai fratelli Antonio e Pietro Tormena;
per la Scaletta e Forcella di Sotto a Giuseppe Meneghello e consorti;
per Forcella di Sopra libbre 11 a Girolamo Messedaglia e consorti e libbre
5 agli eredi del
26
quondam Giovanni Geronazzo; per Lavel a Bortolomio Geronazzo e consorti.
Le frazioni hanno il seguente reddito attribuito:
Cesegn di Sopra Lire 184, 25; Cesegn di Sotto lire 72,75; Casoni Novi
lire 96,45; Fossazza lire 121,52; Faè o Zimion lire 96,45; Col
Toron di Sotto lire 121,25; Col Toront di Sopra lire 72,75; Barbaria lire
269,25; Scaletta lire 188,48; Forcella di Sotto lire60,24; Forcella di
Sopra lire 86,30; Val di Maria lire 37,70 e Lavel lire 452,34. Per un
totale di lire 1860.
Documento
Un esempio di asta di una frazione del monte di Sovignana
Questo giorno di lunedì 15, quindici ottobre 1821, nella residenza
dell'Imperial Regio Commissario Distrettuale di Valdobbiadene.
Mediante avviso 20 settembre 1821 delle Deputazioni Comunali di San Pietro
di Barbozza e Valdobbiadene pubblicato nelle Comuni del distretto di Valdobbiadene,
nei distretti limitrofi e nel capoluogo della Provincia, come dagli atti
relativi, venne approntata la giornata d'oggi per l'incanto all'asta pubblica
dell'affittanza novennale del monte pascolativo denominato Sovignana,
il di cui capitolato è rimasto sempre ostensibile presso le dette
Deputazioni e presso il Regio Commissariato e trovasi in oggi far parte
del presente atto. Suonata pertanto la campana come di uso, sono si riuniti
alle ore 9 antimeridiane i signori Regio Commissario Distrettuale Dall'Orto
Domenico Dalla Costa Pietro Paolo deputato del Comune di Valdobbiadene
Geronazzo Bartolomeo deputato del Comune di san Pietro Giovanni Vergerio
agente Comunale di Valdobbiadene Girolamo De Rui agente Comunale di San
Pietro
nella sala aperta alla pubblica concorrenza e col mezzo del cursore comunale
si è fatto stridare: lì è aperta l'asta suddetta
e che si comincia come segue.
Si fa lettura dell'avviso suddetto, nonchè dei capitolato al quale
si vuole pienamente riportarsi e quindi il cursore Comunale strida per
la prima volta l'asta nella seguente frazione.
- Cesegn di Sopra lire 184,25.
Antonio Tovena col deposito di 4 talleri di convenzione, offre lire 184,75
Pietro Tormena col deposito di 3 talleri di convenzione ed un aquilone,
offre lire 186.
Antonio Tovena lire 200.
Pietro Tormena lire 202.
Antonio Tovena lire 210.
Pietro Tormena lire 220.
Giambattista Frare col deposito di due zecchini veneti, offre lire 230.
Antonio Tovena lire 231.
Giambattista Frare lire 232.
Antonio Tovena lire 240.
Giambattista Frare lire 250.
Pietro Tormena lire 255.
Antonio Tovena lire 260.
Pietro Tormena lire 261.
Giambattista Frare 265.
Pietro Tormena lire 266.
Antonio Tovena lire 270.
Pietro Tormena lire 275.
Antonio Tovena lire 277.
Pietro Tormena lire 279.
27
Cessata la gara degli offerenti e triplicate le stride senza ulteriore
offerta, dopo un lungo intervallo, venne deliberata la suddetta frazione
a Pietro Tormena del fu Francesco di Santo Stefano pd prezzo di lire 279,
ritenuto il deposito di 3 talleri di convenzione ed un aquilone. Pietro
Tormena deliberatario...
(A.S.T., Commissariato Distrettuale di Valdobbiadene, b. 9, Beni comunali,ff.n.n.
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indice generale
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