Rassegna Bibliografica
EUGENIO TRANCHINI, Le Cartiere Vittoriesi tra il XVII e il XIX secolo,
Vittorio Veneto, Editrice La Vittoriese, 1991, pp. VIII, 68.
L'autore, che ha al suo attivo varie pubblicazioni di carattere
storico locale, prosegue nel programma di indagare su varie branche dell'
attività produttiva vittoriese del passato. Dopo le fabbriche di
armi bianche, le fonderie di campane e bronzi artistici, i Monti di pietà,
i cementifici, viene presa ora in esame l'arte dei 'carteri', operanti
per tre secoli da un estremo all'altro del territorio vittoriese, da San
Floriano a nord a San Giacomo a sud.
Premessa un'introduzione sulla manifattura cartaria in generale, vengono
trattati i processi di lavorazione, con interessanti riferimenti a tipi
e formati della carta e alle filigrane come marchi di produzione.
La produzione cartaria a Ceneda e Serravalle fu molto fiorente tra '600
e '800, conunapuntanel 1860, quando si contavano nove cartiere con 253
addetti. Poi venne il declino. Nella succinta esposizione del Tranchini
sulle cause della crisi (resta la domanda se l'unione del Veneto all'Italia
abbia accelerato la decadenza), sono enumerate: la concorrenza delle fabbriche
lombarde più tecnologicamente avanzate, la difficoltà di
approvvigionamento della materia prima (stracci) e le imposizioni fiscali.
L'invasione e le devastazioni della prima guerra mondiale segnarono il
tracollo definitivo.
Un ultimo capitolo più dettagliato è dedicato alle singole
cartiere vittoriesi: l'autore si sofferma con maggior ricchezza di particolari
su quella di Negrisiola, riportando notizie inedite tratte da documenti
privati della famiglia dei Mocenigo di Venezia.
Nel complesso un lavoro diligente di ricerca e documentazione.
Mario Ulliana
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