Idediti e Documenti
CARLIDA STEFFAN
UN ARTIGIANO DEL CINQUECENTO: DANIELE DA SERRAVALLE
La schedatura delle pergamene dei secoli XVI e XVII del
Fondo dell'Archivio Storico di Vittorio Veneto, ora presso la Biblioteca
Civica, sta giungendo ad una sistemazione definitiva. Vista la maggior
parte dei documenti a carattere privato e di ambito locale (compravendite,
testamenti, strumenti dotali), ci sembra interessante auspicare la pubblicazione
delle pergamene più significative fra cui proponiamo qui un documento
di Filippo Il, Re di Spagna. La data è 1556, periodo di dominazione
spagnola sul Ducato di Milano al quale si riferisce tale documento. Ma
a noi interessa da vicino perché il Regulator Malei di cui si parla
èun tal Magister Daniele da Serravalle. Citato nel lavoro di E.
Tranchini-F. Foti, Le antiche fabbriche di Armi Bianche come prestigioso
costruttore di spade, Daniele lavorò per 15 anni a Milano nella
Fucina della Porta Giovia come Sovrintendente al Maglio, coadiuvato da
altri due Maestri e per uno stipendio annuo di 168 scudi. Fonte interessante
per quanto riguarda la produzione del Maglio in questi 15 anni è
un documento riportato in un lavoro di Gelli-Moretti, Fabbriche d'Armi
e Armaioli Milanesi, Milano 1906. Vista la limitata diffusione della pubblicazione
ho riportato di seguito il testo del documento. Una precisa
CARLIDA STEFFAN, laureanda in Musicologia presso la Scuola di Paleografia
e Filologia Musicale di Cremona, sta lavorando alla catalogazione del Fondo
dell'Archivio Storico di Vittorio Veneto.
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zione è doverosa:, questi autori in Daniele de Serraval, che compare
in un altro documento citato anche come Daniel de Serravaloya, leggono
Daniele Serrabaglio o Serrabaglia della famiglia Busti. Penso che noi
possiamo leggere più semplicemente Daniele proveniente da Serravalle.
(MIL. ARCH. ST. Sez. Mil. Armi e Fabb. d'Armi - databile post 1565)
"Maestro Daniel Serrava/lo fu posto alla impresa del Maglio del Castello
di Mi/ano l'anno 1549 con salario de scuti 168 l'anno, et dui ayutanti,
il quale ha servito anni quindeci tra i quali ne sono anni quattro che
'1 maglio non ha potuto lavorare per difetto de/i mantici et altri acconci
che gli vano fatti et per l'impedimento ha portato la fabrica del Castello
all'acqua. Nel tempo che 'I maglio ha lavorato detto maestro ha fatto
libre 143666 e 1/2 de ferramenta nova et libre 14915 de ferramenta vechia,
la quale dalla sua convenfione al precio si pagava di fora porta utile
alla camera libre 8266 soldi 10, denari 9 et in detto tempore ha fatto
ancora rubbi 4388 de ba/le a precio di soldi 24 e 1/2 il rubbo, che di
fora l'a pagato la camera soldi 30,33 et 40, pero al men precio la camera
ne sente utile libre 1207 soldi 9 den".
"Nel tempo chel maglio non poteva lavorare detto maestro si contenta
lavorare per due quattrini meno la libra il ferro di quello facevano gli
altri et fabricò libre 51343 de ferro novo dove ne usito de utile
ala Camera libre 1283 soldi 11 denari 6 che in prima sono libre 10757
soldi 11 den. 3 et la paga detuto ci detto tempo importa libre 13860".
"Il tempo però chel detto maglio lavorava si sono comprato
tanta ferramenta da diversi che per non haverla lavorato al maglio la
camera ha perso libre 7683 soldi 13 denari 8. Però si ha de advertire
che ordinandose ci maglio, et dandoli el modo che possa lavorare di continuo
senza aspettare certe occasioni, come è successo delle guerre passate,
sarà magior utile, o/tra che l'aver persona pratica et salariata
si.. . resta meglio et più presto servito".
Il documento - testimonianza della contaminatio lessicale data dalla dominazione
spagnola - ci dà un resoconto accurato della produzione del Maglio,
sia nella produzione di armi nuove, sia nel ripristino di quelle vecchie.
Ma dal documento conservato nell'Arch. di Vittorio Veneto sappiamo inoltre
che dal Maglio della Porta Giovia uscivano strumenti per la tortura ed
in particolare sono citati globi ferrei.
Inutile ricordare che questi sono gli anni in cui l'Inquisizione esercita
il suo potere su tutto il mondo spagnolo. A Milano accanto alla famosa
prigione Malastalla, di solito riservata ai debitori c'erano le Torri
delle varie Porte che erano usate come carcere: P. Occidentale, P. Romana,
P. Giovia ecc.
Probabilmente gli strumenti di tortura venivano impiegati nella stessa
Torre della Porta Giovia.
Riportiamo ora di seguito la traduzione del documento:
(ARCH. STOR. VITTORIO V. perg. n. 14-10 cm. 65 x 46).
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FILIPPO (1) per grazia di Dio Re della Spagna, della Sicilia, di Gerusalemme,
dell'Ang/ia, della Francia e de/l'Irlanda, Arciduca d'Austria, principe
de/la Borgogna e del Brabante, Conte del/a Fiandra Asburgica e del Tirolo.
Noi atte-stiamo e rendiamo noto a tutti. Il nostro fidato ed apprezzato
Maestro Daniele da Serravalle fece in modo di far conoscere a Noi per
mano del/'Illustre Don Ferdinando Gonzaga (2), già Governatore
ne//o stato di Milano della Cesarea Maestà del nostro colendissimo
Parente (3) che il compito di Regulator Malei (4) nella Roccaforte della
Città di Milano dove sono fusi e fabbricati globi di ferro ed altri
strumenti per la tortura, a Lui era stato affidato e successivamente per
mano della stessa Cesarea Maestà confermato e di nuovo concesso
così come appare più ampiamente dalla confermazione nella
forma ufficiale a Noi presentata. Poichè in seguito lo Stato di
Milano giunse nelle nostre mani (5) ci ha fatto umilmente pregare affinché
la suddetta confermazione del detto incarico da parte del Nostro Parente
ci degnassimo di approvare e confermare e di nuovo concedere per nostra
regia e ducale bontà. Inoltre vista la singolare fede, devozione
ed osservanza dello stesso Daniele dimostrata al Nostro suddetto Parente
ed a Noi, il sopraesposto compito di Regulator Malei nella Roccaforte
di Milano confermato e di nuovo concesso come sopra, Noi approviamo, confermiamo,
ratifichiamo e in quanto è necessario di nuovo concediamo ed impartiamo.
Ordinando all'Illustre Nostro Governatore attuale e al Presidente che
sarà nei vari tempi e al Senato (6), al Presidente ed ai Magistrati
delle entrate, al Tesoriere generale (7) ed a tutti gli altri ministri
e sudditi nostri del dominio milanese presenti e futuri, ai quali queste
cose sono d'interesse ora ed in futuro, che conservino e mantengano e
per dove occorre di nuovo dispongano il sovracitato Daniele da Serrava/le
nell'esercizio del detto compito di Regulator Ma/ei nella Roccaforte della
Porta Giovia di Milano. E introdotto e posto (in quel servizio) lo mantengono
(8) e lo difendino e per quanto riguarda i/ suo compenso, i vantaggi ed
i profitti concernenti e riguardanti lo stesso incarico, a Lui interamente
diano e paghino, e nel dare e nel pagare facciano per quanto è
lecito. E queste nostre parole essi inviolabilmente osservino ed eseguano
e si occupino e si incarichino che siano osservate ed eseguite. Questa
è la nostra volontà. Con la confermazione di queste parole
di mano nostra sottoscritte e rese certe con la presenza del nostro sigillo.
In data Bruxell nostro ducato di Brabante il 12 Agosto Anno Domini 1556
dei nostri regni di Spagna e della più lontana Sicilia. Anno primo
dell'Anglia; della Francia, della rimanente Sicilia, di Gerusalemme e
dell'Irlanda Anno Terzo.
Nel verso della pergamene compare un regesto redatto in spagnolo: Confermato
dalla Veneranda Maestà a Daniele da Serrava/le per tutta la vita
la carica di Regulator Ma/ei nel Castello di Milano, carica che fu a Lui
conferita da Don Ferdinando Gonzaga e poi confermata da/la Cesarea Maestà.
Ed ancora nel verso:
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Registrato nel Libro ceru/eo dei Privilegi: Mi/lecinquecentocinquantasette
conservato da me, sottoscritto Matteo Capello, contabile della Camera
Regia e Ducale, foglio XIV.
Carlida Steffan
NOTE
- Filippo 11, Re di Spagna, figlio di Carlo V (1527-1598)
- Ferdinando (Ferrante) Gonzaga, Duca di Guastalla e
Governatore di Milano dal 1546 al 1554.
- Carlo V.
- Sic. Sovraintendente alla produzione del Maglio, congegno
per la fucinatura consistente in una mazza battente che colpisce l'incudine.
- Nel 1555 Carlo V assegna al figlio Filippo la corona
di Spagna con i domini italiani.
- Organo collegiale, che dopo il sovrano impersonava
l'unità dello Stato Milanese.
- La Tesoreria generale era l'organo preposto alla erogazione
del pubblico denaro in base agli ordini impartiti dal Magistrato delle
entrate.
- All'inizio delle righe Il e 12 la pergamena presenta
una macchia d'umidità: dall'originale si legge: "manuteneant
et. .
BIBLIOGRAFIA
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di Carlo V, Torino, Einaudi 1971. BRAUDEL F., Civiltà e imperi
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THOMAS B. e GAMBER O., L'arte milanese dell'armatura,
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