Rassegna Bibliografica
DARIO CANZIAN: "Vescovi, Signori, castelli - Conegliano
e il Cenedes e nel medioevo" Nardini Editore 2000
È uscito di recente, con il contributo del Dipartimento
di Storia dell'Università degli studi di Padova e dell 'amministrazione
comunale di Conegliano, il pregevole testo di Dario Canzian, che analizza
la situazione del Cenedese, dalla nascita della diocesi sino alle soglie
del Trecento e al declino della potenza caminese.
Lavoro complesso e dotto, nel quale l'autore avvalendosi di una vasta
messe di documenti non esita a porre in discussione le affermazioni e
le ipotesi sin qui prospettate dagli storici del passato.
Quindi rilettura intelligente delle fonti e analisi accurata e minuziosa
che offre agli studiosi di storia locale nuovi spunti di approfondimento.
Già nel suo precedente testo su "Oderzo medievale" il
Canzian aveva messo in risalto il complesso intersecarsi dei diritti e
delle pertinenze dei tre vescovadi confinanti di Belluno, Ceneda e Treviso
e chiarito alcuni presupposti che avevano spesso creato confusioni in
materia; in questo nuovo saggio i motivi del contendere vengono spiegati
in maniera ancor più esaustiva.
Però stranamente nel lamentare una sorta di vuoto di potere nel
Cenedese, dal 980 circa agli ultimi anni del secolo, l'autore non sembra
tener conto di quella che potrebbe esserne la causa più plausibile:
la minore età dell'imperatore Ottone III che sarà sotto
tutela dal 983 al 994. La madre, l'imperatrice Teofano e la nonna Adelaide,
ressero l'impero combattendo contro vassalli ribelli sia in Germania che
in Polonia e contro gli Slavi dell'Elba. Forse fu dovuto alla necessità
di pacificare il centro Europa a causare il disinteresse per la nostra
zona ritenuta abbastanza tranquilla e che vediamo, in seguito, amministrata
da un conte di Ceneda, nel 997,quando Ottone III ha raggiunto la maggiore
età da tre anni.
Indubbiamente questo lavoro sarà un valido strumento di consultazione
per quanti si dedicano allo studio della storia del Cenedese in epoca
medievale e per gli studenti nella stesura delle loro tesi.
Concordiamo con l'autore (pg. 24 nota 26) sull'importanza della toponomastica
che si può giustamente definire come la sentinella della storia.
Purtroppo troppi storici e studiosi se ne servono con estrema disinvoltura
attribuendo ai toponimi significati fantasiosi che nulla hanno a che fare
con il loro reale contesto. Un toponimo ben fissato, nel luogo e nel tempo,
difficilmente è menzognero mentre il più delle volte èl'uomo
a renderlo tale.
Un aspetto del titolo ci fa sorridere:
"Conegliano e il Cenedese", noi comprendiamo il desiderio dell'autore
di glorificare l'amministrazione comunale che ha contribuito alla stampa
del libro, ma sarebbe stato più logico scrivere "Ceneda e
il Cenedese" poiché Conegliano fa parte, per l'appunto, del
territorio Cenedese.
Loredana Imperio
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