Rassegna Bibliografica
LORENZO DA PONTE, Libretti viennesi, a cura di Lorenzo
della Chà; Fondazione Pietro Bembo / Ugo Guanda Editore, Varese,
1999,2 volumi di complessive pagg. 1849.
Un libro che fa esclamare, a chiunque sia interessato all'opera
di Lorenzo Da Ponte: "Finalmente !". Finalmente è possibile,
per merito di un giovane studioso milanese - Lorenzo della Chà,
musicologo, specificamente interessato al Settecento operistico e studioso
di Da Ponte - studiare in un unico testo (quindi saltando a pié
pari le infinite difficoltà di mettere insieme testi in gran parte
fermi alla prima edizione e dispersi nelle biblioteche e negli archivi
di mezza Europa) i cosiddetti "libretti viennesi" dell'abate
cenedese, cioè i lavori da lui compiuti nel periodo del suo soggiorno
di Vienna (1780 - 1791): ben ventisette opere tra libretti, adattamenti,
cantate (classificazione di della Chà), cui vanno aggiunti: un'opera
tradotta (l'Ifigenia in Tauride, dal testo francese di de la Touche) e
il rifacimento del Pastorfido, giustamente inseriti in appendice.
L'opera è introdotta da una premessa - chiara ed esauriente, anche
se sintetica - , da una nota biografica e una ricca nota bibliografica,
e si chiude con un nutrito e indispensabile apparato di notizie storiche,
riferite ad ogni singolo titolo.
Un'opera - ictu oculi - nel suo genere esemplare, suscettibile di analisi
approfondita, a cui ci ripromettiamo di dedicare un più ampio discorso
nel prossimo numero del Flaminio.
Ma mi sembra giusto esprimere fin d'ora compiacimento nei confronti dell'autore
di sì meritoria fatica. E anche, diciamolo pure, gratitudine, almeno
da parte di un compatriota di Da Ponte, che ha visto la sua città,
nel succedersi dei (mezzi) centenari (1988: 150 anni dalla morte; 1999:
250 anni dalla nascita) dedicare a Da Ponte un Convegno (1989), un monumento
(1999: merito del locale Lyons Club), un paio di pubblicazioni (la traduzione
della biografia di Da Ponte della Hodges, 1992, e gli Atti del Convegno,
1993), qualche discorso, ma, quando si trattava di metter mano alla sia
pur graduale pubblicazione del! 'Opera Omnia dapontiana, fermarsi alla
prima, timida anche se eccellente, uscita: Il ricco di un giorno, a cura
di Daniela Goldin (1989).
Non ci fosse la tenace passione di Giampaolo Zagonel, che ha pubblicato
di Da Ponte, di sua personale iniziativa, le Lettere a Casanova (1988),
le Lettere (1995), la Aggiunta e appendice alle Memorie (1996) e infine
la Bibliografia di cui si dice più sopra, la pubblicistica dapontiana
realizzata a Vittorio Veneto sarebbe rimasta al suo primo libretto.
Grazie quindi a Lorenzo della Chà:
per merito suo si riaccende, da queste parti, una speranza. E chissà
che non venga, di seguito, l'iniziativa. Nel frattempo, comunque, perché
non comincia a pensare alla pressoché necessaria integrazione del
suo lavoro col Da Ponte "inglese" ?
Aldo Toffoli
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