Rassegna Bibliografica
MARIANO LIO, Setu de chi po ti, ceo? Oltre duecento soprannomi
difamiglia scomparsi ed esistenti a Segusino, Grafiche Antiga, Comuda
1998, pp. 128.
Mariano Lio è al suo terzo libro. Questa impresa
è costata tre anni di lavoro ed una grande passione di indagine
all'interno della sua Segusino.
Con la dovuta costanza ha setacciato il paese, casa per casa, per scoprire
se la singola famiglia fosse blasonata, cioè se avesse attualmente,
e da quanto, un soprannome.
Un discorso veramente interessante nell'ambito delle nuove esperienze
di storia locale.
Bello, perchè ha nspolverato la memoria, bello perché ha
lanciato un allarme: i giovani non sanno più da quale ceppo familiare
provengono.
Scrive Manlio Cortelazzo: "Qui è il trionfo dell'etimologia
popolare, condotta ed accolta da tutto un paese e l'autore ha fatto bene
di farsene il portavoce". E prosegue: "Piccolo è, forse,
l'omaggio alla scienza, grandissimo alla storia sotterranea, ma viva".
Mariano Lio non vuole essere definito storico. Non ha il tempo di immergersi
nei polveroni degli archivi. Ma ama la sua gente, quella più semplice
che sa ancora raccontare tante e tante cose.
Il dialogo fa sviscerare ogni cosa:
Mariano si diverte perchè l'ottantenne, donna, ricorda una infinità
i eventi. Sbaglia, ma il filo conduttore non lo perde mai.
Ed il parlare diventa un patrimonio inestimabile di fatti, di considerazioni,
di storie vere e presunte: ma è la logica della cosiddetta cultura
popolare, che èstoria e teatro vissuto insieme.
E così Segusino è stata radiografata nei suoi blasoni.
C'è di tutto e per tutti i gusti, basta citare alcuni esempi, i
più significativi:
Andolon (Coppe), Biga (Coppe), Bisata, (Dalla Costa), Brocon (Coppe),
Coda (Miotto), Corno (Coppe), Cul (Coppe),
Esca (Coppe), Fasol (De Rui), Furbo(Miotto), Masaneta (Verri), Oselo(Miotto).
Mariano Lio ha intenzione di ricostruire la storia di Segusino percorrendo
questa strada. In cantiere c'è già un quarto suo volume.
Sarà una nuova sorpresa.
Giancarlo Follador
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