Rassegna Bibliografica
GIAMPAOLO ZAGONEL, Lorenzo Da Ponte (Ceneda 1749 - New
York 1838) Bibliografia, Dario De Bastiani Editore, 1999, pp. 168
Si pensa comunemente che i repertori bibliografici siano
solo per specialisti, e che conoscere l'intera sequenza delle edizioni
di un autore e l'elenco organico degli interventi critici sulla sua opera,
interessi solo gli studiosi del medesimo.
Ciò è vero solo in parte: anche il lettore comune (e intelligente)
può cogliere, da quelle serie di titoli, utili indicazioni per
conoscere meglio lo scrittore ed avere di lui un'immagine più corretta.
Già: più corretta. Si veda, ad esempio, il caso Da Ponte.
Per anni - agli inizi di quella che potremmo definire la sua carriera
- conosciuto poco. E poi conosciuto male. Soprattutto per colpa di una
critica disinformata, superficiale e malevola (non ci stancheremo mai
di denunciarlo), allineata su due stereotipi fuorvianti: quello di Da
Ponte "abate libertino" e quello di Da Ponte importante "solo"
come librettista di Mozart. Avessero indugiato, quei critici, sulla storia
complessa e faticosa delle edizioni dapontiane; si fossero documentati
su di esse via via apparse sul percorso stesso della sua vita! Avrebbero
cosi potuto conoscere tutte le facce della sua figura di scrittore e di
uomo di cultura- la sua passione per i libri, che lo ha portato a farsi,
oltreché pubblicista infaticabile, editore e libraio - ma anche
della sua personalità umana, dei pregi e difetti del suo carattere,
dei momenti positivi e negativi della sua vita (e questi, diciamolo onestamente,
niente affatto preponderanti sui primi), del suo attaccamento alla famiglia
e alla patria, cenedesi ("Lorenzo Da Ponte da Ceneda" si definì
fin dal primo volume delle sue Memorie, uscito a New York nell 823: e
Ceneda - occorre dirlo? - era del tutto sconosciuta da quelle parti!).
Ma da qualche tempo, fortunatamente (e giustamente), su Da Ponte escono
studi seri e pubblicazioni pregevoli, che ce lo presentano per quello
che effettivamente fu, dando conto della sua opera in termini corretti.
Non che tutto ciò che si legge sul poeta cenedese sia ineccepibile,
per il vero, ma siamo senz'altro sulla buona strada. Merito - diciamolo
pure - di quel nostro gruppo di "dapontiani", piccolo, ma agguerrito
e tenace, che a far data dal 1988, l'anno del Convegno newyorkese su Da
Ponte nel 150° anniversario della sua morte, non lesina interventi
e non perde occasione per contribuire a orientare gli studi e l'informazione
su Da Ponte sulla linee di un'obbiettività documentata e di una
critica serena.
Giampaolo Zagonel - uno del gruppo - ci dà ora, a questo fine,
un contributo prezioso, pubblicando la Bibliografia di Da Ponte, esemplare
per organicità e completezza.
I Repertori contenuti in essa (preceduti da una illuminante Premessa e
seguiti dall' indice dei nomi) sono cinque:
la Cronologia delle opere di Lorenzo Da Ponte e delle pubblicazioni da
lui curate o edite: la parte più importante, che sarà d'ora
in poi punto indispensabile di riferimento per ogni studioso del poeta
cenedese; le Altre edizioni delle opere, traduzioni e lettere, e i Documenti,
testimonianze, contributi biografici e critici. Studi su ambienti e personaggi:
elenchi, questi due, evidentemente aperti, per i contributi che man mano
si aggiungeranno, ma già straordinariamente significativi della
fortuna critica dapontiana, dei suoi alti e bassi, e del suo orientamento
ormai definitivo nel senso della rivalutazione di Da Ponte, sia come librettista
(il più importante del suo tempo, e non solo di Mozart), sia come
memorialista; seguono due repertori particolarmente originali, ma indovinati
per un autore come Da Ponte: Mozart -Da Ponte. Minima mozartiana, e Da
Ponte e le sue opere nella narrativa:
delle opere, cioè, in cui sono compresenti i nomi di Mozart e Da
Ponte e si parla dei loro rapporti, e delle opere di narrativa che contengono
come personaggi Da Ponte o figure a lui ispirate.
Da questi repertori, un po' tutti potranno trarre elementi utili per conoscere
e per capire più a fondo la personalità di Da Ponte e il
senso stesso della sua vita.
Un bel libro, insomma, la cui importanza va certo molto al di là
di quella che normalmente si attribuisce ad opere del genere.
Aldo Toffoli
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