Tratto dalla Rivista quadrimestrale di studi vittoriesi - IL FLAMINIO n°11 - 1998 - Edita dalla Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane
Ossuario con coperchio, ossa combuste, due monete e fibula.

Osso decorato e vago di collana in pasta vitrea (a sx.) Pendaglietto in b.zo con artiglio e osso di volatile, del corredo ( depos. Museo del Cenedese)

Coperchio ditomba (?) ancora nella zolla.

Coperchio di olla e due puntali d'anfora

Cinque anelli in bronzo

Due armille, fibula, e manico di unguentario (depos. Museo del Cenedese)

bronzo con ancora incastonato, alla radice, un artiglio di volatile.
Il materiale in deposito provvisorio presso la sede del Gruppo per il lavaggio e per una prima ricostruzione dei pezzi in attesa del restauro definitivo, è stato visionato dalla Dott. Ravagnan (Direttrice del Museo Archeol. di Venezia); ed è stato interessantissimo scoprire che le ossa calcinate di minute dimensioni sono il risultato di una pira tutt'alto che economica, che denota quindi, d'accordo con la dovizia del corredo, la notevole disponibilità finanziaria dei defunti. Con l'occasione é stato pure individuato, tra i materiali raccolti, anche la colatura in piombo che sigillava il coperchio all'olla-ossuario.

La necropoli era probabilmente impostata nel suburbio di Ceneda romana, in ottemperanza alle norme che facevano divieto di seppellire i defunti nei centri urbani: 'hominem in urbe ne sepelito neve urito'. Essa doveva essere impostata in prossimità di importanti assi stradali, connessi con l'opera di bonifica agraria (la centuriazione) di cui rimangono ancora importanti tracce negli allineamenti di tratti viari, di viottoli, fossati e nelle indicazioni toponomastiche di calles (alcune citate sopra) nell' area urbana e nella campagna di Ceneda. E' sicuramente importante indicare la presenza di uno "scorofione" (un segnale confinario), intaccato dallo sbancamento del 1985, all'incrocio di Via S.Tiziano con Via Boccherini, proprio sotto il capitello di S. Tiziano, ma leggermente decentrato a Sud-Est: la grande fossa, di circa 2-3 metri di diametro per circa settanta centimetri di profondità, riempita di grossi ciottoli, con frammenti d'anfora e d'embrici, stava quasi sicuramente ad indicare un confine intercisivo della centuriazione.
Ricordiamo anche che il Vita! (nel suo Tracce di Romanità, a p.38) ipotizzava il passaggio per Ceneda della via Claudia Augusta da Altino, che raggiungeva dopo aver guadato sul Piave e deviato a Nord dalla PostoimaUngarica, per proseguire lungo la valle del Piave verso il Cadore ed il Norico.

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ANNOTAZIONI.

* L'epigrafe di Safinia Festa in BERNARDI J.,1845, La civica aula cenedese con i suoi dipinti, gli storici monumenti e la serie illustrata dei vescovi, Ceneda (rist.BO, 1976), p.92, n. 1. BERTI L., BOCCAZZI C., 1959, Foglio 38 della Carta Archeologica: Conegliano, FI, p.8. Sulla necropoli GRAZIANI C., Memorie storiche di Vittorio, ms., XIX sec., Bibl.Civ., Vitt.Ven. MARSON L., 1904, Romanità e divisione dell'agro cenedese, in Atti del Congr.Intrn. di Sc.Stor., Roma. VITAL A., 1931, Tracce di romanità nel territorio di Conegliano, in "Archivio Veneto", s.V, IX. MORET A., 1983, Patrimonio Culturale Veneto Fniulano, Tombe e iscrizioni romane nell'Antico Cenedese, Feletto U., UD. Le epigrafi cenedesi in MOMMSEN T., 1863-19 16, Corpus Iscriptionum Latinarum, voi. V, Berolini, Append. n.8795-8800.
Le notizie recenti sono tratte da (ARNOSTI G.), 1985, L'archeologia èdi casa a Borgo Zambon, in "Il Quindicinale", Vittorio V.to, a.IV, n.6, p.2, del 23.3.85. Cfr. ARNOSTI G., 1993, L'evoluzione delle logiche insediative e dell 'organizzazione del territorio dall 'epoca romana alprimo altomedioevo, in Atti del Il Convegno del 4 Maggio 1991 su: "Il sistema difensivo di Ceneda", Problemi di conoscenza, recupero e valorizzazione, Vittorio Veneto (TV), p.3l.

** Il recupero del 1985 è stato effettuato C. Minet, G. Testori, G. Arnosti, G. Longo, L. Fava, S. Baldassar, E. Tadiotti.
Quello del 1997 da G. Testori, G. Longo, T. Salvador, R. Favero, G. Arnosti, G. Riviera.
Un particolare ringraziamento alla famiglia Costacurta proprietaria del fondo, che ha reso possibile il recupero del materiale; e al Sig. Raffaello Salvador per la sua preziosa assistenza tecnica durante il recupero.

*** Le ricostruzioni sono di G. Riviera, G. Arnosti e G. Testori. Le foto sono di G. Arnosti e G. Testori.

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Ciottola a pareti sottili grigia con decorazioni a borbotina (festoni di globetti e foglie d'acqua). di età flavia (1 sec. d.C.)

Ciottola a pareti sottili grigia con decorazioni a rotelle oblique

Ciottola a pareti sottili grigia con decoraioni a nastri pendenti e sinuosi

Ciottola a pareti sottili rosata con decorazioni a pettinature irregolari (depos. Museo del Cenedese)

Le venti monete raccolte al dritto (depos. Museo del Cenedese)

Le stesse al verso:
I riga, da dx a sx: 1- sest. I-Il sec. d.C., 2- Commodo, 3- Gordiano III, 4- Tacito, 5- Floriano.
Il riga: 6- Severo Alessandro, 7- Claudio 1, 8- Tiberio, 9- Tiberio per Augusto, 10- Tiberio per Agrippa. III riga: 11- (Valentiniano Il, Teodosio, Arcadio), 12- Vespasiano, 13- Traiano, 14- Domiziano, 15- Domiziano. IV riga: 16- (Valentiniano Il, Teodosjo, Arcadio), 17- Veneziana del XVI
sec., 18- Domiziano, 19- asse del I sec.d. C., 20- asse del I sec.d. C.


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